Page 9 - ombre
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Placido d’innata sorte il freddo mare;
lì triste e mite dove l’ignora il vento;
solo oltre la rada, argentei sprazzi
sfavillano e volan via.
Vide del nuovo mondo apparir le vele
di tre cocci arditi;
sogna che sarà oltre il domani,
anche se il cieco uomo finirà le strida.
V’è fulcro, sentor delle sue grazie,
ove cognito s’accentra?
Dunque sia!
Mente sfocata e triste
pur nei tuoi pochi anni.
Per te il sogno divaga quanto t’assorti.
Cos’eri e che sarai fuor della tratta
del tempo tuo?
Fuggisti dall’usual credere e pensar senza
travagli.
Fosti oltre il dirupo col cuor che balbettava.
Nell’eterno sprofondar del viver tuo;